Storia delle società di mutuo soccorso

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Le società di mutuo soccorso sono associazioni che cominciarono ad essere riconosciute nella seconda metà dell’Ottocento: la libertà di riunione, consentita dallo Statuto Albertino del 1848, favorì il loro sviluppo.

Si trattava, come si diceva all’epoca, di “una forma di associazione volta al bene”, nata dalla fratellanza tra lavoratori. Sopperivano alle carenze dello stato sociale si andava affermando, con l’urbanizzazione e l’industrializzazione, ed aiutavano così i lavoratori a darsi un primo apparato di difesa nei confronti di eventi negativi quali incidenti sul lavoro, malattia o perdita del posto di lavoro.

Lo scopo principale del mutuo soccorso era quello di fratellanza operaia, cioè il principio di organizzarsi da soli per eventuali problemi famigliari: era un’iniziativa di tipo volontario. Si differenziava quindi dalla tradizionale beneficienza, con i quali i ceti abbienti si occupavano dei poveri, facendo loro opere di bene.

Mentre si discuteva di democrazia, nella seconda metà dell’Ottocento, il diritto di voto, nell’Italia Unita, era limitato al 2% dei cittadini maschi, sulla base dell’istruzione e del censo. Il mutualismo, invece, era organizzato su basi democratiche: un voto a testa, e la stessa organizzazione democratica si aveva nelle cooperative.
Il mutuo soccorso nacque per primo, per cui la cooperazione si può considerare come “figlia” del mutualismo.
Vennero fondate anche società di mutuo soccorso femminili.

Il rifiorire delle Società di Mutuo Soccorso ed il fatto di aderivi, in tempi come questi, significa tutelare al meglio la gestione della propria salute quotidiana e della prevenzione…

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