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I vantaggi del mutuo soccorso per aziende e imprese

Per un’azienda dare ai propri dipendenti una copertura sanitaria integrativa è molto più conveniente rispetto ad un aumento contributivo.

Copertura sanitaria VS aumento retributivo

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Quali sono i vantaggi di una copertura sanitaria integrativa aziendale

fondi sanitari integrativi sono realtà di origine contrattuale sorti a partire dagli anni 70, molto diffusi nei paesi europei ed in America. Anche in Italia, da diversi anni, i CCNL hanno previsto un contributo per la sanità integrativa, a favore dei dipendenti aziendali. Anche gli enti assistenzialicasse e società di mutuo soccorso, come i fondi sanitari, sono pensati per offrire una copertura sanitaria complementare rispetto al sistema pubblico.

La copertura sanitaria integrativa se non già prevista dalla contrattazione collettiva può essere infatti convenientemente inserita nella contrattazione aziendale.

La quota associativa, pagata con cadenza annuale o mensile, dà diritto a sussidi e rimborsi. Diventando soci, si può godere di una copertura senza che né il numero degli afferenti il nucleo familiare, né l’età del contraente, influiscano sul costo da sostenere e senza rischio di recesso.

L’Associazione Nazionale Sanità Integrativa e Welfare (ANSI), nel 2017 ha registrato 509 società di mutuo soccorso operative, con adesioni per 600 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto ai dati precedenti.

Le quote versate a enti, casse e società di mutuo soccorso sono deducibili fino a 3.615,20 euro, a condizione che l’ente sia iscritto all’anagrafe presso il ministero del Welfare e che l’aderente sia un dipendente privato iscritto in via collettiva, per effetto di un contratto o di un regolamento aziendale.

L’azienda può decidere di garantire il pagamento dei contributi per l’adesione ad una cassa sanitaria o ad un fondo sanitario aziendale, anzichè riconoscere un aumento di salari e stipendi di pari entità per il lavoratore, ma più costosi complessivamente per l’azienda.

Le somme corrisposte quali contributi alla Cassa o al Fondo sanitario:

  • Sono sgravate da oneri sociali;
  • Non concorrono agli oneri previdenziali, al TFR e al contributo al SSN (ad eccezione di un contributo di solidarietà pari al 10%, da versare alla gestione pensionistica, solo sulla parte versata dal datore di lavoro).

È evidente come tale strumento consenta di prevedere un notevole risparmio dei costi dei rinnovi contrattuali e allo stesso tempo rappresenti un beneficio accolto molto volentieri dai dipendenti. L’azienda può anche stabilire di intervenire solo in parte al pagamento dei contributi per la cassa o il fondo, ma comunque può avere interesse a favorirlo quale incentivo allo spirito di gruppo aziendale che può ripercuotersi positivamente nelle relazioni industriali e quindi sul rendimento produttivo.

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